«Caterina e Francesca Santin hanno un’energia che può davvero trascinare anche le menti di tante persone che si riempiono la bocca con la parola inclusione, ma che poi non la mettono in atto. Qui, oggi, abbiamo invece dimostrato che, anche se molti di noi nella vita sono stati fortunati mentre altri di meno, è assieme che si vince». Con queste parole Edoardo Rossi, consigliere regionale della Federazione italiana Tennis Padel (Fitp) ha consegnato la tessera della Federazione a Caterina e Francesca Santin, le due gemelle 21enni di Salizzole che con la loro associazione «La Bottega dei talenti» hanno regalato, al tennis Club di Nogara, un pomeriggio di giochi e di sport a tante famiglie. Un modo per insegnare – non con le parole ma con i fatti – che cosa davvero sia l’inclusione, che può essere veicolata anche attraverso lo sport. Dopo aver girato, da vere “maestre di inclusione”, le scuole materne paritarie della Fism con il loro progetto per insegnare ai bimbi il valore della diversità, da ieri il potente messaggio delle due ragazze è approdato infatti anche in un altro degli ambienti più frequentati dai giovani, un circolo sportivo. Centinaia le persone – normodotate o diversamente abili – che hanno risposto al loro invito e che, fianco a fianco, hanno preso in mano la racchetta o si sono tuffati nei giochi e nei percorsi guidati, studiati dalla Bottega dei talenti per dimostrare come, indipendentemente dalla disciplina sportiva preferita, siamo tutti uniti nello sport e come sia possibile, a prescindere dalle diverse abilità, incentivare lo spirito di squadra e creare complicità e divertimento. «Caterina e Francesca sono la testimonianza di ciò che rappresenta il progetto del Turismo sociale e inclusivo nel Veneto», ha sottolineato Maurizio Facincani in rappresentanza dell’Ulss 9 Scaligera, che ha concesso il suo patrocinio all’iniziativa. «Il messaggio che vogliamo dare soprattutto ai più giovani è di avvicinarsi allo sport, per voi vivere nella vita, quotidianamente, questo messaggio di inclusione». Condivide il sindaco di Nogara e presidente della provincia di Verona Flavio Pasini: «Come amministrazione siamo vicini a queste ragazze perché anche attraverso di loro desideriamo creare un circuito virtuoso di inclusività, importante per l’intera società: le barriere devono sparire, e mi riferisco anche e soprattutto a quelle mentali». «Crediamo che l’inclusione non debba avere confini», conclude il papà di Caterina e Francesca, Sergio Santin, «ecco perché oggi abbiamo coinvolto il mondo dello sport. Di queste persone speciali si parla in genere come diversamente abili: a noi piace chiamarle abilmente diverse».
FONTE: La Cronaca di Verona